Esemplare casa d’artista costruita, presumibilmente, nei primi anni Sessanta del XVI secolo dallo scultore Leone Leoni per risiedervi e ospitarvi le proprie collezioni d’arte, che comprendevano anche i codici di Leonardo. Un’architettura ricca di “capricciose invenzioni” la definisce Giorgio Vasari, in visita a Milano nel 1566. Oggi, come allora, stupiscono gli otto telamoni – gli “omenoni” – della facciata, scolpiti da Antonio Abondio, che rendono unico il palazzo. Subì rimaneggiamenti interni nell’Ottocento e ancora nel secolo scorso, quando nel 1929 divenne sede dell’esclusivo circolo “Clubino”.